RAPPORTO DI INTERVENTO GIR A PIOVENE ROCCHETTE

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RAPPORTO DI INTERVENTO GIR A PIOVENE ROCCHETTE

 

RAPPORTO DI INTERVENTO DEL CLNVENETO A SALVAGUARDIA DI FAMIGLIA VENETA

 

– Piovene Rocchette (VICENZA) in difesa fam. Spezzapria –

 

Il giorno martedì 20 marzo 2018 si è svolto un intervento dei volontari GIR/Difesa, gli Angeli del Popolo Veneto del CLNV – Comitato di Liberazione Nazionale Veneto – in difesa della famiglia Spezzapria che era sotto attacco per sfratto e rischiava di perdere l’unica casa dove vive.

Il creditore è una banca, quindi ente privato, che in maniera surrettizia e, complice la magistratura deviata italiana, riesce ad avere sentenza di sfratto per una prima casa (in violazione all’art.25 della Dich. Diritti Umani) con la complicità delle forze dell’ordine, sempre allertate in massa per svolgere questa violenza su cittadini veneti. Da notare che il debito è stato “costruito” dalla banca in maniera fraudolenta.

I FATTI: I patrioti VENETI AUTO DETERMINATI erano già sul posto dalla sera precedente, temendo per l’incolumità della famiglia Spezzapria. In prima mattina a Piovene Rocchette i GIR (Gruppi di Intervento Rapido) e la Difesa, emanati dal CLNVeneto, formano un cordone umano a protezione della casa che, nonostante l’ordine ABUSIVO e illegale di sfratto e il tentativo di sgombero FORZATO operato CON VIOLENZA DALLE FORZE DELL’ORDINE ITALIANE IN ASSETTO ANTISOMMOSSA, non si spezza.

Momenti concitati a partire dalle ore 4 di mattina, quando una spedizione di una trentina di militari italiani delle forze dell’ordine tra Digos, Carabinieri e Polizia Celere, parte dei quali in assetto antisommossa ed altri in borghese, non identificabili, tentano di sorprendere la famiglia Spezzapria nel sonno, quasi fossero delinquenti da arrestare.

Il comandante delle forze militari emette ad alta voce due intimazioni di sgombero “in nome della legge” (senza dire in base a quale legge) minacciando lo sfondamento, i rappresentanti del CLNVeneto dichiarano il difetto di giurisdizione per D.lgs. 212/2010 e gli Spezzapria chiedono che venga rispettata l’ordinanza del giudice n. 8022 del 12-12- 2017, dove si dichiara che “l’autorizzazione all’ausilio della forza pubblica, non può trovare accoglimento”.

 

Il blitz è passato dalle parole ai fatti con cancelli e recinzioni forzati violentemente dai militari italiani armati che hanno usato violenza contro i sostenitori inermi e pacifici che rivendicavano il rispetto delle leggi 881/ 77 e D. lgs. 212/ 2010. Un cordone di una cinquantina di patrioti veneti, asserragliati intorno all’edificio, ha opposto resistenza pacifica impedendo le operazioni di sgombero: una trincea inerme a difesa della casa per tutta la mattinata, fatta in virtù dei diritti fondamentali dell’uomo che lo stato italiano non rispetta. I fratelli Spezzapria rimangono nella loro abitazione e tre patrioti veneti facenti parte dei GIR vengono malmenati dai Carabinieri armati e dotati di scudi, caschi e manganelli (Polizia Militare che opera in tempo di pace contro civili).

Alle 07.30 giunge l’ufficiale giudiziario U.G. incaricato di eseguire l’ordine di sfratto, già fallito il 27 gennaio 2017, dopo altri precedenti tentativi andati a vuoto. Il funzionario, ancora fuori dal cancello dell’abitazione, dopo aver ricevuto copia della sentenza del giudice, fa dietro-front e ordina ai militari di andarsene.

Subito dopo viene chiamata l’ambulanza per soccorrere i tre attivisti feriti che sono stati portati all’Ulss 7. “Sono stati usati dei manganelli – assicura Patrizia Badii del CLNV con un documento in mano – e violati dei diritti sanciti dal Tribunale dei diritti dell’uomo, mentre un’ordinanza del Tribunale di Vicenza imponeva esplicitamente che in nessun modo si sarebbe dovuto ricorrere alla violenza”.

Nel frattempo Denis Spezzapria si reca nella caserma dei carabinieri di Piovene per sporgere denuncia per danneggiamenti e per il furto di un drone, manovrato a distanza dai GIR, che una volta sceso a terra è stato RUBATO CON LA FORZA da agenti ITALIANI in borghese. Oltre che per chiedere lumi riguardo al distacco della fornitura elettrica avvenuta nelle ore precedenti.

“Una battaglia vinta – dichiarano Silvia Spezzapria e Patrizia Badii, la responsabile della Difesa e dei Gir del Comitato di Liberazione Nazionale Veneto -, ma qui oggi sono stati violati i diritti umani”.
Lo stato italiano occupante si ritira e i leoni di San Marco ruggiscono sventolando le bandiere del popolo marciano, al grido di “Territori Veneti liberi !”.

TUTTI I RESPONSABILI ITALIANI COINVOLTI NELL’ABUSO SARANNO DENUNCIATI NELLE SEDI GIUDIZIARIE COMPETENTI INTERNAZIONALI

Rimane l’amarezza nel constatare che le forze “dell’ordine” italiane, che dovrebbero agire negli interessi e per la salvaguardia del popolo, in realtà difendono gli interessi di banche commerciali. Anche il fatto che vi sia una Polizia questa forza militare, di retaggio sabaudo e fascista, operi in tempo di pace abitualmente contro i civili, sostituendosi alla Polizia di Stato, usando i soldi dei contribuenti italiani per perseguitare civili inermi, anziché per perseguire i delinquenti, rende evidente che lo stato italiano è di fatto una dittatura.

Ufficio Stampa CLNVeneto